Govone è luogo di incontri, frontiera dei tre territori Patrimonio dell’UNESCO, Langhe, Roero e Monferrato, teatro dell’unione tra cultura e natura. Oltre alla meravigliosa architettura del castello, vi aspettano anche i sentieri naturalistici, tra storici vigneti e noccioleti, che potete percorrere sia a piedi che in bici, avendo la possibilità di scoprire le nostre colline e ammirare la valle disegnata dal Tanaro.
I sentieri di Govone
SCOPRILI TUTTI, SCARICA L’APP
per scoprire i sentieri geolocalizzati e i GPX
VIAGGIO LUNGO LA FIGURA TRACCIATA DAI SENTIERI
Presso l’Archivio di Stato di Torino è conservato un disegno che rappresenta l’antica strada che da Torino portava a Govone e poi ad Alba, attraversando il rio Vaneschia.
Tra il 1819 e il 1820, re Carlo Felice di Savoia, avendo eletto il Castello di Govone come residenza estiva preferita, lamentava la scomodità del viaggio da Torino che, tra Priocca e Govone, comportava il guado di un torrente. Per evitare il traino della carrozza con due paia di buoi, tra il 1823 e il 1824, il sovrano fece costruire un ponte in regione Vaneschia. Dell’originario ponte rimane solo l’arcata in mattoni, mentre il piano stradale è stato modificato per agevolare il passaggio dei mezzi agricoli.
Prima della costruzione del convento omonimo esisteva a Craviano una piccola chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie che risulta in buono stato ancora nel 1651.
Carlo Felice di Savoia si recava spesso in visita alla cappella durante la villeggiatura al castello così decise di costruire a sue spese, un convento per i padri Cappuccini, i quali vi rimasero fino al 1895, anno in cui venne affidata ai Padri Dottrinari. Tra 1823 e il 1824 la costruzione fu affidata all’ingegnere Barbavara che conservò l’antica chiesa.
Nel 1720 il Conte Ottavio Francesco Solaro decise di prolungare la Bealera, che
terminava nel territorio di Magliano, per irrigare i suoi territori di Govone. Terminato il canale irriguo fu costruito lungo il suo percorso un Mulino a due ruote, l’attuale Mulino Gerotte, e un secondo mulino a tre ruote ormai scomparso. L’edificio di origine settecentesca è ancora funzionante e conserva tutti i macchinari per la macinatura e la lavorazione della canapa.
Borgo autonomo intorno all’anno Mille con il nome di Cadiliano o Caylano, era caratterizzato da un proprio castello e da una cappella dedicato a San Pietro. Non molto lontano tra il 1200 e il 1207 un gruppo di abitanti di Govone, Priocca e Cadiliano tentarono di fondare un nuovo borgo chiamato Stella, situato sull’omonima collina, per affrancarsi dalla giurisdizione del Vescovo di Asti e dai suoi Vassalli Signori di Govone. L’attuale frazione di Govone si è poi sviluppata attorno alla chiesa di San Pietro, ricostruite nel 1923.
ALLA SCOPERTA DI GOVONE
Il parco, i giardini, il borgo e i sentieri
Govone è anche oltre le mie mura. È una comunità intera che si prende cura dei magnifici luoghi in cui vive. Vi invito quindi a scoprire tutto ciò che c’è intorno a me: il parco e i giardini, la serra, l’intimo roseto, il borgo e i sentieri outdoor, immersi nella natura, che potrete percorrere a piedi o in bici.
ESPLORA
SCOPRI IL PERCORSO VISITA
Vieni con me, alla scoperta delle mie stanze. Sarà un viaggio nel tempo, dal ‘700 a oggi.
A inizio ‘900 il Comune di Govone mi acquistò rendendomi casa, scuola e luogo di comunità per tutti i govonesi. Gli stessi che ancora oggi mi mantengono vivo e accessibile grazie a cultura, arte, musica e turismo.